domenica 8 marzo 2009

La speculazione artistica

Speculazione: il senso del termine usato in ambito filosofico è di "produrre conseguenze da una asserzione priva di solida base"; in ambito economico invece: ."..se l'operazione speculativa avrà esito positivo, cioè produrrà un profitto, nel caso contrario si avrà una perdita"; invece per quanto riguarda il contenuto e il senso ultimo di questo post che man mano capirete, io andrei ad usare il termine meno altezzoso di approfittazione artistica. Approfittare: trarre profitto, trarre indebito vantaggio, abusare. Tanto il senso ultimo non cambia. Io col termire approfittazione ci abbinerei anche la parola rispetto... e poi capirete anche questo... La mia riflessione mi si impose addosso come una secchiata d’acqua, un giorno, in quel di Dublino, nello shop della National Gallery. Ma andiamo con ordine. Avete presente Klimt? Gustav Klimt, 1862-1918, anima e corpo della Secessione Viennese si potrebbe dire no? Suoi compagni Egon Schiele, Joseph Maria Olbrich e altri che come al solito restano ignoti al grande pubblico. Io credo che tutti o la maggior parte delle persone riescano a riconoscere un disegno di Klimt anche se magari lì per lì gli sfugge il nome o il periodo, e va bè. Degli altri secondo me gli sfuggerebbe sia il nome che la collocazione storica, e va bè anche questo. Ma perchè tutti riconoscono solo Klimt? Perchè a mio avviso, e anche ad avviso di molti altri, Klimt ha avuto la fortuna (postuma ovviamente), o la sfortuna non si sa, di essere usato, riciclato, trattato e bistrattato a più non posso in tutti i modi possibili immaginabili. Mi riferisco ovviamente ad arredamenti e decorazioni vari. Io credo che nell’80% degli studi medici privati, studi di architettura e decorazioni d’interni, studi di avvocati o notai, o ristoranti di lusso, non si possa non trovare messo lì dietro la scrivania o nella sala d’ingresso o d’aspetto un Klimt! Uno qualsiasi ovviamente. E provate a darmi torto. Ma perchè? I critici potrebbero dire per le sue innegabili qualità di sensualità e leggerezza, mai volgare, per i colori brillanti eccetera eccetera, ma io ho il vago sospetto che non sia così. Vi porto qui a finco un esempio di come le sue opere siano usate nei modi più disparati. L’ho trovato stampato su una tenda ma non ho messo la foto qui perchè sol riflesso della luce non si capiva un granchè, qui lo vedete spalmato su una sedia, e poi addirittura su un frigorifero! Ho capito la decorazione, la nobilitazione degli oggetti di uso comune (che a questo ci avrebbe già pensato il Bauhaus) ... ma Klimt su un frigo!? e quanto lo dovrei pagare scusa? Permettememi una citazione: “La faccenda puzza come un’aringa marcia!”. Detto ciò, vi stupirete, ma in questo post non è di Klimt che voglio parlare. C’è uno a cui è andata peggio che ritrovarsi su un frigo o su portaceneri di Murano! Il nostro amico Vincent! Sì poverino, proprio lui, Van Gogh. E dire poverino è dire poco! ma non per il pupazzetto che vedete qui a fianco che tutto sommato è anche simpatico! Ma per altri motivi: a parte essere stato considerato in vita un pazzo fallito in preda alle allucinazioni peggio di Ligabue, dopo essere sklerato dopo essersi sentito tradito dall’amicizia con Gauguin al punto di tagliarsi l’orecchio, essere quindi davvero morto come si suol dire ‘povero e pazzo’... bè come se tutto questo non bastasse... c’è stato qualcuno che è riuscito in un sol gesto, a buttare nel baratro, per non essere scurrile (e qui riprendiamo la parola d’inizio approfittazione!), la sua riabilitazione postuma, le più alte quotazione delle sue opere raggiunte alle aste! Come per esempio un quadro semi sconosciuto come ‘Il bambino con l’arancia’, battuto per più di 20milioni di euro. ...Ma chi? Chi? Cos’ha fatto?? Tenetevi forte: quel pomeriggio, alla National Gallery, guardando quell’oggetto, ho sentito pietà! Una tazza, con stampato sopra il ritratto con sfondo azzurro, la quale tazza, col calore del liquido caldo introdottovi, faceva scomparire l’orecchio sinistro. ... :( Veeeery baaad !!! Di solito questi trucchetti sono usati per i disegnini di donnine a cui spariscono i vestiti delle parti intime... ma MAI usato per una cosa così bassa! Daaaaaaai !!!!! Questa sì che è speculazione artistica! Questo sì che è approfittarsi delle disgrazie altrui per trarne profitto! :( Che tristezza :( E poi in tutto ciò c’è anche un’accorgimento subdolo: perchè un ritratto con l’orecchio tagliato fasciato esiste già, se l’era fatto lui stesso, ma ovviamente se avessero stampato quello sulla tazza non si poteva fare il trucchetto della sparizione dell’orecchio! E la tazza avrebbe venduto molto meno! Ovvio no? Quindi hanno scelto un ritratto dove l’orecchio in questione c’era ancora! Come dire ‘in previsione di’ quello che gli sarebbe successo. ... :( ... Peccato che, o per fortuna, non ho trovato immagini in rete della tazza da allegare qui; ma per fortuna invece sta volta senza dubbi, l’ultima volta che ci sono andata lo stok di tazze non c’era più. Ma un dubbio mi assale: le avranno vendute tutte a gente senza scrupoli, o sono state tutte invendute per merito della coscienza di gente come me? ...Ho trovato invece queste qui a fianco, tazzine da caffè vangogghiane che sono abbastanza dignitose... Un po’ di rispetto dai!

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